La vita di Fra Nazareno da Pula

"Da questo abbiamo conosciuto l`amore: Egli [Gesù] ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli."
(1 Gv 3, 16)

INFANZIA

Fra Nazareno nasce a Pula, un paese sulla costa in provincia di Cagliari, il 21 gennaio 1911.
Il papà Giuseppe Zucca e la mamma Faustina il 6 febbraio lo fanno battezzare e gli danno il nome di Giovanni.
Giovanni è il sesto di nove figli e può frequentare solo le scuole elementari perché poi dovrà aiutare il padre nei lavori della campagna e nell'allevamento del bestiame.

GIOVINEZZA

Non si sa molto della giovinezza di Fra Nazareno.
Sappiamo che lavora con il padre dall’età di 12 anni e che la giornata di lavoro iniziava ogni giorno alle due del mattino per andare a coltivare i campi e curare il bestiame.
Nei giorni festivi Giovanni si metteva bene in ordine e usciva con i suoi amici.

L’AFRICA

Nel 1936, quando Giovanni ha 25 anni, intraprende un'avventura in Etiopia, nella appena proclamata Africa Orientale Italiana, dove lo troviamo a gestire in proprio una attività di ristoro che diventa assai florida e gli procura una buona posizione sociale.
Nel 1940 in quell'area scoppia la guerra contro l'esercito britannico e Giovanni viene arruolato nei reparti di artiglieria come sergente.
In quegli anni viene fatto prigioniero dagli inglesi e portato in Kenya, dove rimane fino al 1946.
Durante i lunghi anni di prigionia, Giovanni sperimenta la triste condizione di prigioniero, le privazioni, le umiliazioni, la ferocia e il cinismo riservate ai prigionieri.
Tuttavia non è mai servile o adulante, tanto che si acquistò la stima e la buona considerazione degli stessi inglesi.

DOPO LA GUERRA

Terminata la guerra e la prigionia, Giovanni rientra in Sardegna e deve affrontare un periodo di ricovero in ospedale e la conseguente convalescenza.
Subito dopo trova lavoro come fattorino della SATAS.
Al suo rientro a Pula rinverdisce i legami con i vecchi amici ed instaura un particolare legame con una ragazza, con la quale vorrebbe formare una famiglia.
Tuttavia col passare del tempo sentì il desiderio sempre più forte di consacrarsi a Dio e di abbracciare la vita religiosa. 

LA SVOLTA (da Padre Pio)

La svolta nella vita di Giovanni avviene nell'autunno del 1950, quando decise di andare ad incontrare Padre Pio da Pietrelcina — il santo stigmatizzato che si trovava a San Giovanni Rotondo — per confrontarsi con lui su ciò che sentiva nel cuore e su ciò che avrebbe dovuto fare.
Quando riuscì ad avvicinare Padre Pio, questi gli disse: “Guagliò, sei arrivato finalmente! E’ da tempo che ti aspettavo!” e tuttavia lo trattò duramente e in tono burbero gli disse: “Vai via!”.
Questa prova scosse Giovanni ma non lo scoraggiò.
Pianse tutta la notte, ma aveva bisogno di una risposta dal santo Frate sui suoi dubbi e le sue aspirazioni.
L’indomani si ripresenta nuovamente da Padre Pio e stavolta questi lo accoglie affabilmente come fossero vecchi amici.
Giovanni gli aprì il cuore: “Vorrei farmi frate … rimanere con lei in questo convento” ma Padre Pio dopo averlo confessato e incoraggiato gli risponde: “il tuo posto è tra i figli di San Francesco, non qui però, ma in Sardegna; vai tranquillo, io non ti lascerò mai solo!”.
L’incontro con colui che sarebbe diventato San Pio da Pietrelcina segna una svolta decisiva nella vita di Giovanni, che dopo alcuni giorni tornò in Sardegna trasformato.
Questi incontri segnarono peraltro l’inizio di una relazione di figliolanza spirituale con Padre Pio, che durò sinché il Santo restò in vita.

ENTRA IN CONVENTO

Nel 1951 Giovanni ha 39 anni e il 23 dicembre fa richiesta scritta di entrare come fratello laico nell'ordine dei Frati Cappuccini della Sardegna: “avendo grande desiderio di abbracciare la vita di San Francesco, ad imitazione del Beato Ignazio ed essendo pieno di vita e di buona volontà”.
Il 23 settembre 1951 Giovanni è ammesso al noviziato nel convento di Sanluri e riceve l'abito dei Cappuccini assumendo il nome di Fra Nazareno.
Il 24 settembre 1952 emette la professione religiosa dei voti temporanei valevole per un triennio.
Il 29 novembre 1955 emette finalmente la professione dei voti perpetui, sempre nel convento di Sanluri. 

FRA NAZARENO

Dal 1951 al 1955 Fra Nazareno è nel convento di Sanluri, dove si occupa dell'orto e della cucina — della quale ha esperienza particolare dalle attività svolte in Africa — con grande soddisfazione e compiacimento dei confratelli, i quali lo apprezzano e lo stimano anche per tante altre 'squisitezze' del suo comportamento.

In seguito trascorse 2 anni nel convento di Sassari come questuante e fu poi mandato nel convento di Iglesias.

Il servizio della questua lo portava a contatto con tanta gente che presto si accorse delle sue virtù e della sua umiltà.
In città, ma soprattutto nei paesi dell'iglesiente, visitava le famiglie povere e vi si tratteneva anche la notte.
Ben presto la sua semplicità e bontà divennero note a tutti e tanti si accorgevano dei “favori” che avevano ottenuto dal Signore attraverso le sue preghiere.

L’8 giugno 1958 muore a Cagliari il Beato Nicola da Gesturi, il questuante del Convento della città che per tanti anni ne era stato l’emblema spirituale.
Fu proprio in quella occasione che Fra Nazareno fu chiamato a sostituire l'umile e santo “Frate silenzio”.

QUESTUANTE A CAGLIARI

Dal 1958 Fra Nazareno fu questuante nel convento di Cagliari, ma col passare degli anni tante persone andavano a cercarlo in convento per chiedergli consigli ed aiuto.
Così si dedicò pian piano a questo servizio di ascolto e accoglienza ed alla visita agli ammalati negli ospedali e a casa, riservando alla questua solamente il mercoledì al mercato di San Benedetto. 

A SORSO

Nel 1977 Fra Nazareno fu trasferito al convento di Sorso (SS), anche per liberare un pochino il convento di Cagliari che era sempre invaso da moltitudini di fedeli che cercavano di incontrare Fra Nazareno.
Rimase a Sorso fino al 1986. Da qui, però, i superiori gli permettevano che potesse spostarsi a Cagliari e a Pula anche per lunghi periodi 
Intanto i suoi numerosi devoti di Cagliari e del sud Sardegna non si scoraggiavano e andavano a trovarlo a Sorso in macchina, in treno e perfino con gruppi che si organizzavano in autobus.

A PULA

Dal 1986 Fra Nazareno fa nuovamente parte del convento di Cagliari, anche se finì per stabilirsi in modo permanente in una casetta di campagna presso il bivio di Is Molas a Pula, in modo da poter essere sempre più disponibile ad accogliere e ascoltare le numerose persone che ricorrevano a lui da tutte le parti della Sardegna e anche della penisola e che lui chiamava i suoi “poverelli”.
È proprio vicino a quella casetta che nacque in seguito il Santuario dedicato alla Madonna della Consolazione, voluto proprio da Fra Nazareno e aiutato in questo progetto da tanti fidati amici.
Nel Santuario, dal 22 maggio 1994, riposano le sue spoglie mortali.

L’ULTIMO SALUTO

Il 29 febbraio 1992 Fra Nazareno torna alla casa del Padre, lasciando nello sconforto tantissime persone che si sentirono private di un amico, un benefattore, un intercessore, un punto sicuro di appoggio e di speranza.
Il 2 marzo 1992, nella cattedrale di Cagliari l'Arcivescovo Ottorino Pietro Alberti celebra il funerale a cui partecipano molte decine di migliaia di persone, con la città intera che si fermò alcune ore per l’ultimo saluto al suo amatissimo Fra Nazareno. 

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Dio ti benedica!